Novità Pi greco. Google registra il record per la maggior parte delle cifre calcolate
Ci sono novità sul Pi greco, la costante matematica che associamo al valore 3.14. Conosciuto anche come costante di Archimede, costante di Ludolph o numero di Ludolph, forse non tutti sanno che le cifre dopo il .14 sono miliardi. Da anni matematici di tutto il mondo si sfidano nell’individuare quante più cifre possibili, nel 2016 Peter Trueb fissò il record a 22,4 trilioni di cifre. Oggi, in occasione del Pi Day (14 marzo 2019 – 3/14 secondo la notazione delle date americane)), Emma Haruka Iwao, Google Cloud Developer, ha reso noto che, impiegando il cloud di Google, è riuscita a individuare 31,415,926,535,897 di cifre. Nella fattispecie i calcoli sono stati effettuati utilizzando l’applicazione y-cruncher in esecuzione su 25 macchine virtuali per 121 giorni (170 terabyte di dati analizzati).
Dall’età di 12 anni, Haruka Iwao è stata affascinata dall’enigmatica costante matematica – indicata con la lettera greca ? – definita come il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Un portavoce di Google ha dichiarato: ”Non possiamo sapere a priori per quanto tempo reggerà questo nuovo record, certo è che sfruttando il cloud di Google abbiamo alzato di molto l’asticella” A questo pagina web maggiori dettagli – anche tecnici – su come si è arrivati a stabilire questa nuova incredibile novità su Pi greco.
Per i più curiosi
Nel 2010, Nicholas Sze usando il cloud computing di Yahoo scopri che la bibiliardesima cifra del Pi è uno zero (2.000.000.000.000.000ma cifra) è uno zero! – un calcolo che avrebbe richiesto 500 anni su un computer standard di quesi tempi.
La NASA ha di recente pubblicato un elenco di alcuni modi in cui usa il Pi greco. Questi includono:
– Calcolare la dimensione di un paracadute necessario per inviare un rover sulla superficie di Marte
– Calcolare quante immagini rettangolari saranno necessarie per mappare la superficie di un pianeta
– Ottenere i giusti dati affinché il veicolo spaziale possa frenare al momento giusto nel momento in cui entra in orbita attorno ai pianeti