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Nuovo scanner di frequenza radio portatile rileva il cancro al seno in pochi secondi

Un nuovo dispositivo di scansione in grado di generare 30 immagini al secondo e mostrare chiaramente tessuto anomalo su uno schermo; è questo il progetto messo a punto da un ricercatore dell’Università di Manchester, uno scanner in grado di rilevare tumori maligni e benigni al seno nel giro di pochi secondi. Il carcinoma della mammella è la seconda causa di morte nelle donne, pari al 8,2%. Fino ad ora, la mammografia è il metodo principale per la rilevazione dei tumori, e per le donne di età superiore ai 50 anni, tale metodo offre una precisione diagnostica del 95%, per chi ha meno di 50 anni la percentuale di rilevamento si abbassa al 60%. Rispetto al sistema di mammografia, che basa la rilevazione sulla densità dei tessuti, il dispositivo messo a punto dal prof. Zhipeng Wu, utilizza le frequenze radio per riconoscere il contrasto dielettrico tra i tessuti sani e quelli malati, offrendo un risultato molto più accurato e più veloce. “Anche se c’è ancora molta ricerca da fare, il sistema ha un grande potenziale per offrire una nuova metodologia di diagnosi” ha dichiara il prof.Wu. Fonte e approfondimenti

Vino contrasta effetti collaterali della radioterapia

Uno studio condotto presso l’Università Cattolica di Campobasso dimostra come l’assunzione quotidiana di un bicchiere di vino, aiuta a tollerare meglio la radioterapia, sovente utilizzata per combattere alcune forme tumorali. Secondo i ricercatori, il vino riuscirebbe a preservare i tessuti sani, pur mantenendo inalterata l’efficacia della terapia. L’azione benefica è essenzialmente dovuta agli antiossidanti della categoria dei polifenoli. Lo studio ha preso in esame, durante un arco temporale che va dal 2003 al 2007, un campione di  348 donne malate di tumore al seno e curate mediante radioterapia. Secondo Alessio Morganti, direttore dell’Unità di radioterapia, “il consumo giornaliero moderato di vino presenta un rischio di danni cutanei mediamente inferiore del 75% rispetto ad una paziente astemia. Questo lavoro va nella stessa direzione di alcuni studi precedenti, condotti in altri laboratori internazionali, che avevano mostrato come le componenti non alcoliche del vino, soprattutto i polifenoli, abbiano la capacità di proteggere il DNA dalle radiazioni.”. Fonte

Due noci al giorno per prevenire il cancro al seno

Uno studio condotto su alcune cavie da laboratorio, e recentemente presentato in occasione dell’annuale meeting dell’American Association for Cancer Research, tenutosi nel Colorado, nella fattispecie a Denver, mette in evidenza come l’assunzione quotidiana di due noci al giorno potrebbe essere un valido aiuto per prevenire il cancro al seno. Secondo la ricerca, l’alto contenuto di omega- 3 e antiossidanti e fitosteroli, creerebbe uno scudo in grado d prevenire il male del secolo.  Per arrivare a tale conclusione gli scienziati hanno esaminato lo stato di salute di alcune cavie, nutrite quotidianamente con 56.7 grammi di noci, l’equivalente di due frutti. A “cura” ultimata le cavie, rispetto ad altre, alle quali non era stato imposto il medesimo regime alimentare, avevano manifestato una netta percentuale in meno nell’ammalarsi di alcune tipologie di tumore. Secondo il dott. Elaine Hardman, della Marshall University School of Medicine,  anche se lo studio è stato effettuato nei topi, l’effetto benefico dell’assunzione delle noci è probabile che si ripercuota in egual misura anche nell’uomo. Precedenti ricerche hanno suggerito che consumare il frutto a fine pasto,  aiuta anche ridurre i danni che taluni grassi alimentari provocano sulle arterie. Fonte e approfondimento

Scienziati giapponesi individuano enzima che ferma sviluppo del tumore al seno

Alcuni ricercatori giapponesi hanno individuato un particolare enzima (denominato CHIP) che, se disattivato, sopprime la generazione del tumore al seno, la seconda tipologia di cancro più sviluppata al mondo, con 502.000 vittime mondiali riscontrate nel solo anno 2005. Ad alcune cavie di laboratorio, alcune aventi il CHIP attivato, altre no,  sono state iniettate due tipi di cellule del cancro al seno. Junn Yanagisawa della University of Tsukuba’s Graduate School of Life and Environmental Sciences del Giappone ha dichiarato che il gruppo di cavie con l’enzima attivato ha manifestato un blocco della crescita del tumore di gran lunga inferiore rispetto ai topi senza l’enzima. Fonte