Lorem ipsum is simply dummy text here.

I medici potranno a breve cancellare i ricordi o modificarli?

La memoria è uno degli elementi più cruciali della vita. Senza memoria, non non c’è nessun apprendimento e senza apprendimento non non c’è nessuna invenzione, progresso o civiltà. Di contro, cancellare i ricordi o modificarli, soprattutto quelli particolarmenti traumatici, potrebbe aiutare a ritrovare la funzione e la salute mentale. A tal proposito, scienziati dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), in Svizzera, guidati dal prof. Wolfram Gerstner, sono riusciti a capire come il cervello memorizza i ricordi attraverso le connessioni chiamate sinapsi, sviluppando un modello matematico per descrivere come le reti di neuroni creano i ricordi. La scoperta, dicono, potrebbe un giorno portare a tecniche in cui i medici saranno in grado di cancellare o modificare i ricordi associati ad eventi traumatici.

La plasticità sinaptica permette al sistema nervoso di modificare l’intensità delle relazioni interneuronali (sinapsi), di instaurarne di nuove e di eliminarne alcune, dando vita a quello che noi chiamiamo ricordo. Nei test gli scienziati hanno appurato che la formazione della memoria avviene seguendo una “combinazione ben orchestrata”, tale da dar vita a una sorta di algoritmo complesso in grado di rappresentare in modo accurato questo complesso fenomeno.

Tale algoritmo può essere adattato per aiutare a sviluppare strumenti che attivano nuovi ricordi nel cervello, o addirittura cancellarne di vecchi. “Se possiamo capire come le sinapsi funzionano insieme a creare o distruggere reti di memoria, possiamo impiegare questa conoscenza in campi come la cognizione e la psicoterapia” spiega Gerstner. Fonte e approfondimenti

Il curry per aiutare a dimenticare i brutti ricordi

Alcuni scienziati hanno scoperto che la curcumina, principale componente biologicamente attiva della curcuma, ed elemento principale del curry, aiuta a dimenticare i brutti ricordi, rimuovendo anche la memoria da paure pre-esistenti. Lo studio è stato compiuto da alcuni psicologi della “The City University of New York” e ha visto protagonisti alcuni topi da laboratorio.

Le cavie sono state addestrate ad avere paura di uno specifico suono. Nei test gli scienziati hanno appurato che facendo ascoltare ai ratti il medesimo suono dopo una dieta ricca di curcumina, il loro atteggiamento era completamento diverso dai ratti che avevano assunto cibi senza curcumina; nella fattispecie gli animali che si erano cibati con cibi a base di curcumina non reagivano al suono impaurendosi, come se qualcosa avesse cancellato loro il brutto ricordo di quel suono. Il professor Glenn Schafe, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: ”lo studio suggerisce che persone affette da disturbo post-traumatico da stress e altri disturbi psicologici caratterizzati da ricordi paurosi possono beneficiare sostanzialmente di una dieta arricchita di curcumina”.

I ricordi si formano nel cervello come nuove connessioni tra i neuroni, si tratta inizialmente di connessioni deboli che però gradualmente si stabilizzano fino a consolidarsi nella memoria a lungo termine; secondo i risultati della nuova ricerca la curcumina impedisce proprio il riconsolidamento dei brutti ricordi.

La curcumina è anche nota per avere un effetto antinfiammatorio sul corpo, spiega Schafe che i “processi infiammatori sono coinvolti in una vasta gamma di patologie, che vanno dalle allergie alle malattie cardiovascolari, fino al morbo di Alzheimer” e continua: “i processi infiammatori sono anche coinvolti disturbi psicologici come depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico”.

Un farmaco per cancellare i ricordi più brutti

Una nuovo farmaco, finora utilizzato per combattere l’ipertensione arteriosa, potrà essere impiegato per indurre la cancellazione dei ricordi più traumatici, quelli che spesso lasciano un segno indelebile nella mente delle persone, condizionando di fatto l’intera vita dell’individuo. La nuova scoperta è stata messa a punto da alcuni ricercatori olandesi guidati dal prof. Merel Kindt; il frutto del loro lavoro è stato di recente pubblicato sul magazine Nature Neuroscience. L’elemento principali del farmaco è il propranololo, in grado di bloccare il trasferimento dei ricordi dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine, quest’ultima riconosciuta come memoria in cui vengono immagazzinati quei ricordi che mai l’individuo dimenticherà. Per provare i benefici del propranololo, gli studiosi hanno testato il farmaco su un gruppo di volontari. A una parte di loro è stata somministrata una sostanza placebo. Mostrando agli individui delle foto di alcuni ragni e associando alla visione degli stessi una piccola scossa elettrica, si è quindi indotta una sorta di paura artificiale: ogniqualvolta si mostrava la foto nell’individuo si scatena una reazione paurosa. Ad alcune persone, quindi, stato somministrato il propranololo, ad altri il placebo. Dopo 24 ore, nel gruppo che aveva adoperato il medicinale, il ricordo della paura associata alla visione dei ragni era sparito. Fonte e approfondimenti