Tra sé e sé avrà pensato: “cosa devo farmene di questo obsoleto computer?” Magari sarà stato buttato per anni uno scantinato senza che l’ignara proprietaria fosse a conoscenza del reale valore di quell’oggetto, un vero pezzo da collezione, uno dei pochi 200 computer inizialmente assemblati; si tratta, infatti, di un raro Apple I, costruito da Steve Jobs e Wozniak nel 1976.
Il primo Mac assemblato da Apple è stato così venduto per 200mila dollari da una società di recupero di materiale elettronico della Silicon Valley – la Clean Bay Area – che ora sta cercando la donna che si è liberata del PC. L’azienda riconosce il 50 per cento del valore degli oggetti venduti ai proprietari originari, ed è ora alla disperata ricerca della signora che possedeva il cimelio per dividere con lei parte del ricavato.
La donna non volle ricevere nessuna ricevuta e non lasciò agli addetti del recupero nessun numero di telefono per essere rintracciata, rintracciarla sarà ora un po’ complicato. A proposito di vecchi computer, conosco il più vecchio computer al mondo ancora funzionante?
L’Apple I
Il primo computer Apple fu commercializzato dal luglio 1976 all’agosto 1977, il prezzo iniziale era di $666,66. Ne furono prodotti 200 esemplari. Forse pochi sanno che per permettersi la costruzione del computer – la cui dotazione di memoria era di 4KB e conteneva solo 30 chip – , Jobs e Wozniak si autofinanziarono vendendo il furgoncino Volkswagen di Jobs e la calcolatrice HP di Wozniak. Paul Terrell, proprietario del negozio The Byte Shop, uno dei primi dedicati alla commercializzazione dei nascenti personal computer rimase impressionato dal computer di Jobs, ne acquistò cinquanta per 500 dollari ciascuno che poi rivendette alla cifra di $666,66. Non essendoci in commercio degli chassis, le schede madri dell’Apple I venivano ospitate in cabinet di legno, per i 50 computer acquistati da Terrell fu contattato un produttore che realizzò i cabinet in legno di acacia.
Con l’introduzione dell’Apple Watch, Apple non solo ha introdotto un nuovo prodotto ma anche nuove tecnologie, tra queste il “Digital Crown” il “Force Touch”. Digital Crown ridisegna la classica corona degli orologi trasformandola in uno strumento versatile che risolve una sfida fondamentale: ingrandire gli elementi su un display piccolo, permettere agli utenti di spostarsi fra gli elementi in modo semplice e preciso, senza coprire il display, così come ingrandire le foto, scorrere elenchi e inserire dati. Force Touch, invece, usa piccolissimi elettrodi posti sulla superficie flessibile del display Retina dell’orologio per captare tra un lieve tap e una pressione più forte, fornendo subito accesso a diversi comandi specifici per ogni contesto.
Quest’ultima tecnologia, secondo un post di 9to5Mac sarà introdotta nei nuovi iPhone e nel nuovo iOS 9 che verosimilmente sarà presentato da Apple in occasione della manifestazione annuale prevista per il prossimo 8 giugno. Secondo le fonti riportate nel post, Force Touch sarà integrato nel sistema di mappe, nel lettore multimediali, nel calendario, nel motore di ricerca, successivamente, o forse fin da subito, potrebbe anche essere sfruttato da applicazioni di terze parti.
I nuovi iPhone 6 e soprattutto iPhone 6 Plus sono stati presi di mira per la loro scocca troppo debole, in molti utenti hanno lamentato che gli smartphone Apple si piegano facilmente e così pare che la casa di Cupertino stia lavorando per rendere lo chassis di iPhone 7 – che potrebbe anche chiamarmi iPhone 6S e iPhone 6S Plus – e dei successivi modelli più resistente, adottando una struttura in alluminio super resistente, così come è stato fatto per l’Apple Watch Sport che monta una cassa in alluminio leggero anodizzato.
Secondo il taiwanese Economic Daily News, Apple potrebbe quindi impiegare il metallo serie 7000 anche sui suoi futuri smartphone, rendendo l’iPhone il 60 per cento più resistente; si tratterebbe di impiegare lo stesso metallo oggi impiegato per la costruzione di biciclette sportive professionali, ma opportunamente modificato da Apple per renderlo più leggero. Per l’impiego dell’alluminio rinforzato sugli Apple Watch, Jony Ive, Senior Vice President di Apple Design, si era così espresso: “Crediamo che questa lega di alluminio stabilisca un nuovo standard, non solo per l’elemento in sé ma anche per il suo aspetto estetico”
La prossima generazione di iPhone, che dovrebbe essere svelata a settembre, oltre alla scocca in alluminio, potrebbe includere il nuovo chip A9 e funzionalità Touch Force; è anche possibile che Apple rilasci una versione dello smartphone da 4” che potrebbe essere battezzata iPhone 6C.
Apple ha rilasciato iOS 8.3. Il sistema operativo mobile potrà essere installato su iPhone 4s, iPad 2, iPad Mini o iPod Touch 5 e la nuova serie di iPhone 6. Le novità “visibili” non sono tantissime, quella che prima balza agli occhi degli utilizzatori è sicuramente la nuova tastiera – più ampia su iPhone 6 Plus – con aggiornata struttura delle emoji; le iconcine sono ora organizzate per categoria e sottocategoria. Sempre in ambito tastiera, ora il tasto per scrivere in grassetto include anche il corsivo e il sottolineato.
Altre novità sono afferenti a CarPlay che ora può essere sfruttato mediante connessione Bluetooth e l’autenticazione in due passaggi dell’account Google. Per i iMessage e SMS è ora possibile definire dei filtri, così da suddividerli tra quelli ricevuti da contatti noti e quelli non presenti in rubrica. La Libreria Foto di iCloud (iCloud Photo Library) in questa nuova versione esce dalla fase beta e ora è disponibile ufficialmente. Novità anche per la tastiera di Safari che ora diventa molto più gestibile durante l’immissione dei nomi delle pagine web.
Una nota, nelle prime ore dal rilascio di iOS 8.3, diversi utenti hanno avuto alcune problematiche con la conferma dei download su App Store mediante l’uso del Touch, il problema sembra però essere stato immediatamente risolto da Apple. Di seguito il changelog ufficiale: Prestazioni migliorate per:
Avvio delle app
Reattività delle app
Messaggi
Wi-Fi
Centro di Controllo
Pannelli di Safari
Tastiere di terze parti
Abbreviazioni da tastiera
Tastiera per cinese semplificato
Risoluzioni di problemi di Wi-Fi e Bluetooth
Risolto un problema che poteva causare la continua richiesta delle credenziali di accesso.
Risolto un problema per il quale alcuni dispositivi si disconnettevano in maniera intermittente dalle reti Wi-Fi.
Risolto un problema per il quale le chiamate in viva voce potevano disconnettersi.
Risolto un problema per il quale la riproduzione audio poteva smettere di funzionare con alcuni altoparlanti Bluetooth.
Risoluzioni di problemi di orientamento e rotazione
Risolto un problema che a volte impediva di tornare all’orientamento verticale dopo essere passati a quello orizzontale.
Migliorati i problemi di prestazioni e stabilità che si verificavano nella rotazione dall’orientamento verticale a quello orizzontale.
Risolto un problema per il quale l’orientamento del dispositivo appariva capovolto dopo aver estratto iPhone 6 Plus dalla tasca.
Risolto un problema che a volte impediva alle app di ruotare nella posizione corretta dopo essere passati da un’app all’altra in multitasking.
Risoluzioni di problemi di Messaggi
Risolti i problemi che a volte causavano la divisione dei messaggi di gruppo.
Risolto un problema che a volte rimuoveva la possibilità di inoltrare o eliminare singoli messaggi.
Risolto un problema che a volte impediva la visualizzazione di un’anteprima scattando una foto in Messaggi.
Aggiunta la possibilità di segnalare i messaggi come indesiderati direttamente dall’app Messaggi.
Aggiunta la possibilità di filtrare gli iMessage che non sono stati inviati dai propri contatti.
Risoluzioni di problemi di “In famiglia”
Risolto un problema per il quale alcune app non si avviavano o aggiornavano sui dispositivi dei membri della famiglia.
Risolto un problema che impediva ai membri della famiglia di scaricare alcune app gratuite.
Aumentata l’affidabilità delle notifiche per la richiesta di acquisto.
Risoluzioni di problemi di CarPlay
Risolto un problema per il quale Mappe poteva apparire come uno schermo nero.
Risolto un problema per il quale la rotazione dell’interfaccia poteva essere errata.
Risolto un problema per il quale la tastiera poteva apparire sullo schermo di CarPlay quando non avrebbe dovuto.
Risoluzioni di problemi di funzionalità per aziende
Migliorata l’affidabilità dell’installazione e dell’aggiornamento delle app aziendali.
Corretto il fuso orario degli eventi di calendario creati in IBM Notes.
Risolto un problema per il quale le icone dei clip web potevano apparire generiche dopo il riavvio.
Migliorata l’affidabilità del salvataggio della password per i proxy web.
I messaggi di avviso per assenza di Exchange possono ora essere modificati separatamente per le risposte esterne.
Migliorato il recupero degli account Exchange da problemi momentanei di connessione.
Migliorata la compatibilità di soluzioni VPN e proxy web.
Consentito l’utilizzo di tastiere fisiche per l’accesso alle schermate web di Safari, come quelle per l’accesso a una rete Wi-Fi pubblica.
Risolto un problema per il quale le riunioni di Exchange con note lunghe venivano tagliate.
Risoluzioni di problemi di accessibilità
Risolto un problema per il quale l’utilizzo del pulsante Indietro in Safari causava la mancata risposta dei gesti di VoiceOver.
Risolto un problema per il quale la messa a fuoco di VoiceOver poteva diventare inaffidabile nelle bozze dei messaggi di Mail.
Risolto un problema per il quale l’input del monitor Braille non poteva essere utilizzato per inserire testo nei moduli sulle pagine web.
Risolto un problema per il quale veniva riprodotto un avviso di disattivazione della navigazione veloce quando questa veniva attivata su un monitor Braille.
Risolto un problema che impediva di spostare le icone delle app sulla schermata Home quando VoiceOver è attivo.
Risolto un problema di “Pronuncia schermata” che impediva il riavvio della voce dopo una pausa.
Altri miglioramenti e risoluzioni di problemi
Tastiera Emoji ridisegnata con più di 300 nuovi caratteri.
La libreria Foto iCloud è stata ottimizzata per il funzionamento con la nuova app Foto su OS X 10.10.3 e non è più in versione beta.
Migliorata la pronuncia dei nomi delle strade durante la navigazione passo a passo in Mappe.
Incluso il supporto per i monitor Braille Baum VarioUltra 20 e VarioUltra 40.
Migliorata la visualizzazione dei risultati di Spotlight quando la riduzione della trasparenza è attivata.
Aggiunte le opzioni di formattazione Corsivo e Sottolineato per la tastiera orizzontale di iPhone 6 Plus.
Aggiunta la possibilità di rimuovere gli indirizzi di spedizione e di fatturazione utilizzati con Apple Pay.
Aggiunto il supporto per altre lingue e paesi in Siri: inglese (India, Nuova Zelanda), danese (Danimarca), olandese (Paesi Bassi), portoghese (Brasile), russo (Russia), svedese (Svezia), thailandese (Thailandia), turco (Turchia).
Aggiunte altre lingue per la dettatura: arabo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti) ed ebraico (Israele).
Migliorata la stabilità per Telefono, Mail, connettività Bluetooth, Foto, pannelli di Safari, Impostazioni, Meteo e playlist Genius in Musica.
Risolto un problema per il quale “Scorri per sbloccare” poteva non funzionare su alcuni dispositivi.
Risolto un problema che a volte impediva il funzionamento dello scorrimento per rispondere a una chiamata da “Blocco schermo”.
Risolto un problema che impediva l’apertura dei link nei PDF in Safari.
Risolto un problema per il quale “Cancella dati siti web e cronologia” in Safari non cancellava tutti i dati.
Risolto un problema che impediva la correzione automatica di “FYI”.
Risolto un problema per il quale le predizioni contestuali non apparivano nella risposta rapida.
Risolto un problema per il quale Mappe non entrava in modalità notturna dalla modalità ibrida.
Risolto un problema che impediva l’avvio di chiamate FaceTime da un browser o da app di terze parti tramite URL di FaceTime.
Risolto un problema che a volte impediva la corretta esportazione delle foto nelle cartelle DCIM in Windows.
Risolto un problema che a volte impediva il completamento del backup di iPad con iTunes.
Risolto un problema che poteva causare il blocco del download dei podcast passando dalla rete Wi-Fi a quella cellulare.
Risolto un problema per il quale il tempo rimanente del conto alla rovescia a volte veniva visualizzato incorrettamente come 00:00 in “Blocco schermo”.
Risolto un problema che a volte impediva la regolazione del volume delle chiamate.
Risolto un problema che a volte causava la visualizzazione della barra di stato quando non avrebbe dovuto essere visibile.
Apple è pronta per lanciare il suo primo dispositivo indossabile in molti mercati – il lancio ufficiale è previsto per il 24 aprile – ma potrebbe doversi arrende al mercato svizzero per via di una controversia su un brevetto, che farà si che la società di Cupertino non potrà vendere il suo orologio in Svizzera fino alla fine di quest’anno. Il brevetto che violerebbe è davvero singolare, esiste infatti un brevetto del 1985 a nome di William Longe, proprietario dell’azienda Leonard, che viete ad altre aziende di commercializzare orologi che riportano la sigla “apple”. Il brevetto scadrà il 5 dicembre di quest’anno. Alla fine, molto probabilmente, si troverà un accordo, anche se il rischio di rinvio comunque rimane una delle opzioni.
Google ha iniziato a impiegare persone addette a valutare le applicazioni Android prima che le stesse vengano pubblicate sul Play Store; fino ad oggi era possibile caricare le applicazioni senza controllo, il che ha portato a migliaia di applicazione fake e potenziali malware, cosa che invece con Apple – che impiega la valutazione umana fin dall’inizio – ciò non avviene. Il sito TechCrunch è stato il primo a rendersi conto del cambiamento, notando che Google ha rivisto una selezione di apps nel corso degli ultimi mesi; ora, in una comunicazione ufficiale, l’azienda di Mountain View ha reso noto che estenderà il processo a ogni applicazioni sottomessa sullo store.
Google utilizzerà quindi un apposito team per validare le app, cosa che renderà la pubblicazione più lenta, addio quindi alla sottomissione e pubblicazione sullo store quasi instantanea, tutto funzionerà come Apple ci ha abituati con il suo Apple Store. Non tutto il lavoro sarà svolto manualmente, alcuni tool automatici, infatti, come primo passaggio verificheranno la presenza di malware o virus, così come possibili violazioni alle clausole di sviluppo, poi si passerà a una valutazione oggettiva dell’app svolta da personale addetto e formato. Secondo Google i tempi per l’approvazione non superano mai le 24 ore, con Apple i tempi, invece, sembrano essere molto più dilatati.
Altra novità lanciata da BigG, sempre in merito allo store di app, è l’introduzione di un nuovo sistema di rating per individuare quali app e game sono più adatti agli utilizzatori. A tal fine Google ha stretto accordi con enti indipendenti, tra cui ClassInd, ESRB, USK, PEGI e l’Australian Classification Board, ovvero gli organismi già deputati a classificare i più blasonati videogame prima che questi vengano commercializzati. I livelli di rating – che non sarà introdotto in tutti i Paesi – così come già avviene per Apple e per altre casa che producono giochi, riguarderanno i contenuti a sfondo sessuale, che inneggiano alla violenza, all’utilizzo di droga e alcol o che invogliano il gioco d’azzardo.
Lo US Patent and Trademark Office ha oggi ufficialmente pubblicato una serie di 41 brevetti rilasciati ad Apple. Tra questi una sorta di piccolo display flessibile in grado di riproporre un set di pulsanti virtuali. I pulsanti software consentirebbero così di accedere velocemente alle classiche funzioni per scattare una foto, switchare tra modalità video e foto, aumentare o abbassare il volume.
La domanda del brevetto risale a qualche anno fa e lo smartphone rappresentato nella foto del brevetto stesso sembra ricordare un iPhone 5. È difficile infatti pensare che un brevetto simile possa trovare posto sugli attuali dispositivi Apple, sempre più sottili, anche se per iPhone 7 sono previste grandi novità e un display flessibile da alloggiare da qualche parte potrebbe essere una chicca. Sono in molti però a chiedersi dove potrebbe essere impiegato questo tipo di display flessibile. Difficile dirlo, potrebbe anche solo trattarsi di uno dei tanti brevetti che non troveranno mai la giusta gloria.
Un MacBook Air Retina da 12” che si porrebbe di mezzo alle attuali dimensioni di MacBook Air da 11 e 13” potrebbe essere presentato tra pochi giorni. Questo è quanto suggeriscono alcune fonti del Wall Street Journal, secondo le quali la commercializzazione potrebbe avvenire tra aprile e giugno di quest’anno. L’annuncio ufficiale potrebbe essere dato il prossimo 9 marzo in occasione dell’evento “Spring forward” organizzato da Apple a San Francisco, un evento incentrato sul prossimo Apple Watch ma che potrebbe riservare qualche sorpresa in merito ad altri prodotti della galassia Apple.
Insieme ad un design rinnovato a conchiglia, che renderebbe il dispositivo il più sottile di qualsiasi MacBook Apple prodotto finora, il nuovo portatile da 12 pollici includerà sicuramente un display Retina ad alta risoluzione in grado di offrire la straordinaria esperienza visiva del MacBook Pro Retina.
Oltre alla specifiche del display si sa ben poco, si vocifera di un sistema fanless (ottenuto grazie all’impiego dei processi a basso consumo energetico Inte Core M) che porterebbe così a un minor dispendio energetico, una consequenziale maggiore durata della batteria e la possibilità di ridurre ulteriormente lo spessore, ma si tratta di mere supposizioni. Altri rumors parlano dell’adozione da parte di Apple di un connettore USB-C reversibile e di un trackpad evoluto senza pulsanti meccanici. Così come successo per iPad e iPhone, il nuovo portatile Apple potrebbe essere commercializzato in diverse colorazioni: grigio, argento e oro.
Sono in molti a pensare che la produzione di massa del portatile di Cupertino è già iniziata, Quanta – il principale partner costruttivo – avrebbe già avviato la costruzione nel mese di gennaio.
Non è ancora chiaro quale sarà il destino dei due modelli da 11 e 13” attualmente commercializzati da Apple, secondo molti analisi il 12 pollici sostituirà entrambi i modelli, ponendosi come unico modello sella specie.
Apple potrebbe rilasciare iOS 8.2 domani 2 marzo, una settimana prima dell’evento mediatico “Spring Forward”. Quest’ultima release per iPhone e iPad, è attualmente giunta alla quinta beta da quando è stata presentata lo scorso novembre. Il nuovo aggiornamento offre nuove feature per lo sviluppo di app per l’Apple Watch, anche se la piena compatibilità e supporto arriverà con iOS 8.3, il cui rilascio è previsto per il mese di aprile.
In una nota rilasciata al Telegraph, il CEO di Apple, Tim Cook, svela che l’orologio dell’azienda fondata da Steve Jobs, l’Apple Watch, potrebbe presto sostituire le chiavi delle automobili, così come essere impiegato in miriadi di altre circostanze. Secondo Cook l’Apple Watch, ripeterà le orme dell’iPhone, “le persone lo hanno comprato per una ragione specifica, forse per navigare sul web, ma hanno poi scoperto di utilizzarlo anche per miriade di altri cose”, ha riferito il CEO. Novità sullo smartwatch di Cupertino dovrebbero essere svelate il prossimo 9 marzo in occasione dell’evento Apple “Spring Forward” che si terrà a San Francisco.
Da oggi Apple ha reso disponibile a tutti il suo servizio iCloud, basta un qualunque browser di qualsiasi sistema operativo per registrarsi gratuitamente e loggarsi al servizio. Sarà così possibile utilizzare Pages, Keynote e Numbers per iCloud salvando sulla nuvola Apple i documenti generati (fino a 1 massimo di 1GB di spazio). Tutto funziona senza dover necessariamente effettuare il login tramite OS X o iOS, così come era invece finora richiesto. Una mossa che rende iCloud più vicino a Microsoft Office 365 e Google Drive. Pages, Keynote e Numbers sono stati rilasciati in modalità Beta, ma sembrano funzionare abbastanza bene.
Apple ha spedito gli inviti per un evento mediatico, battezzato Spring Forward che si terrà presso lo Yerba Buena Center di San Francisco il prossimo 9 marzo (ore 19.00 italiane), circa un mese prima del tanto atteso lancio del nuovo orologio Apple. Difficile dire cosa presenterà Apple, di sicuro ci saranno tante novità inerenti l’Apple Watch, ma si tratta comunque di un prodotto già mostrato e difficilmente Apple indice conferenze di quest’ordine di grandezza se non ha in serbo la presentazione di qualche nuovo prodotto. Sarà forse l’ora del tanto chiacchierato iPad Pro da 12” che sfida Microsoft Surface o affini? Oppure del nuovo MacBook Air Retina? Non manca ancora molto per scoprirlo…L’evento sarà trasmesso in streaming da Apple su Safari da Mac e iOS e su Apple TV.
La tecnologia wireless ha ormai pervaso ogni angolo del pianeta, la possibilità di accedere a numerosi servizi, senza necessità di connettere nessun cavo, fa gola a molti e le aziende che sfruttano tale tecnologia per inventarsi nuove soluzioni sono sempre di più e sempre più tecnologicamente avanzate. Wireless non è solo Wi-Fi per lo sharing della Rete Internet, è anche Bluetooth e GPS. Proprio nell’ambito della localizzazione, affidata finora al GPS, si sono concentrati gli sforzi di tanti, Apple in primis, nel cercare di fornire una soluzione più idonea negli ambiti della micro-localizzazione, cercando di mettere a punto una tecnologia in grado di funzionare anche in ambienti chiusi dove la possibilità di accedere al satellite per ottenere informazioni sulla propria posizione non è possibile.
E così, nel tempo, hanno fatto capolino tra le diverse tecnologia i QRCode, piccoli codici a barre adesivi o stampati, che nascondono informazioni interpretabili da un’app; basta fotografarli perché il sistema riconosca il codice fornendo, per esempio, informazioni sull’oggetto dove lo stesso QRCode è stato appiccicato o stampato. Purtroppo i QRCode poco hanno a che fare con il wireless, anzi, in un certo senso è come se la tecnologia facesse un passo indietro: in un mondo wireless l’utente è ancora costretto ad avviare un’app, accedere alla fotocamera del dispositivo, inquadrare il QRCode e ricevere finalmente l’informazione, non complicato ma decisamente tedioso.
Altra tecnologia impiegata per la micro-localizzazione è l’NFC. Un piccolo tag si installa vicino l’oggetto da monitore, ponendo lo smartphone a meno di 4cm dal tag stesso, l’app riconosce il tag e può operare di conseguenza. L’utente quindi è “costretto” a compiere una determinata azione per ricevere informazioni sull’oggetto stesso. Questo tipo di tecnologia viene sovente impiegata nelle transazioni economiche: c’è da pagare il conto, l’utente avvicina lo smartphone al pos e la transazione ha luogo, è difficile immagine l’utilizzo proficuo della tecnologia NFC in ambiti diversi, quali ad esempio la navigazione indoor oppure il proximity marketing.
È l’ora dei beacon…
Da circa un anno e mezzo si sta però facendo largo una nuova tecnologia denominata iBeacon, introdotta da Apple in concomitanza al rilascio di iOS 7. Un beacon – che significa faro – è un piccolo trasmettitore Bluetooth a basso consumo energetico (grande quanto una moneta o poco più), con un raggio d’azione variabile da pochi centimetri a 50-70 metri, che invia il proprio segnale a uno smartphone o tablet che, grazie a un’apposita App identifica l’emettitore, captandone la potenza, la distanza e localizzandolo anche all’interno di uno spazio coperto.
Ogni beacon, alimentato da una batteria a bottone modello CR2450 o simile (sostituibile e che garantisce un’autonomia di 1-2 anni) può comunicare la propria prossimità inviando all’app che lo monitora diversi stati così interpretabili: “sei vicinissimo all’emettitore”,”sei vicino all’emettitore”, “sei lontano dall’emettitore”. Ogni beacon può essere reso unico, associandogli tre diversi valori: UUID, major e minor. Essendo a conoscenza di questi valori e allo stato di prossimità è possibile realizzare il seguente scenario esemplificativo: all’interno di un centro commerciale, in ogni negozio può essere installato un beacon, il proprietario del negozio può associare a quello specifico dispositivo (adottando ad esempio una web application), specifiche promozioni, cosicché se un utente si trova a passare davanti a quello specifico negozio può essere avvertito delle promozioni in atto, accumulare automaticamente punti, accedere a concorsi a premi e via dicendo. Altro scenario potrebbe essere quello di un museo nel quale i beacon possono essere installati dietro ogni opera, in modo tale che il visitatore accedendo alla stanza delle opere può avere un rapporto completo di tutti i valori artistici custoditi in quella singola stanza e, avvicinandosi alla singola opera, accedere automaticamente a una dettagliata scheda informativa della stessa.
Una rete di beacon opportunamente configurata può essere adoperata anche per dare all’utente un servizio di navigazione indoor. Ad esempio, l’utente potrebbe accedere alla mappa del museo e lasciarsi guidare dall’App per raggiungere la stanza dove è conservata una particolare opera di un specifico artista. La tecnologia è già stata impiegata con successo nei Musei Civici di Palazzo Farnese a Piacenza, uno dei primi cinque musei in Europa a utilizzare i beacon.
Altri campi di utilizzo spaziano dal campo ludico, alla sorveglianza, al monitoring degli appartamenti e delle strutture di pubblica utilità: un’App per smartphone potrebbe entrare nel raggio di azione di un beacon posto nel garage e comandare l’apertura della serranda, oppure chiudere automaticamente le tapparelle di casa quando si esce dal raggio d’azione dei beacon posti nei dintorni dell’appartamento. Insomma, i campi di utilizzo di questa tecnologia sono innumerevoli, dal retail e proximity marketing all’Internet of Things.
Dove li compro e quanto costano
L’azienda italiana BlueUp sviluppa e fornisce beacon compatibili con la tecnologia iBeacon di Apple. Ogni beacon prodotto da BlueUp può essere personalizzato tramite l’App “BlueBeacon Tool”, presente sullo store Apple. L’App consente di identificare il beacon e di associare allo stesso uno UUID, major e minor, i tre valori che consentono di creare una rete di beacon univoci.
I dispositivi prodotti da BlueUp sono stati pensati e concepiti per una facile installazione e personalizzazione; il modello “BlueBeacon Mini” è dotato di un piccolo case che, grazie a due flange laterali, ne permettono il fissaggio su qualsiasi supporto. La batteria interna (tipo CR2450) può essere facilmente sostituita dall’utente agendo su due piccole viti. Il prodotto può essere opzionalmente acquistato con un logo serigrafato sulla custodia, pre-programmato con un UUID specifico e con il case di una colorazione diversa da quella bianca standard. Così come in foto, senza opzioni aggiuntive, il prodotto viene commercializzato a 29 euro.
Oltre al modello “BlueBeacon Mini” la BlueUp realizza anche il “BlueBeacon Maxi” che ha le medesime caratteristiche tecniche del modello “mini” ma con una durata della batteria nettamente maggiore. In questo caso, le batterie sono di tipo AA, di conseguenza le dimensioni del case che contiene il beacon sono leggermente più ingombrati. Il prezzo è di 31 euro.
Nel mese di Aprile l’azienda ha in serbo una nuova versione di “BlueBeacon Mini” che offrirà maggiori prestazioni con un ingombro ancora più ridotto.
Novità iOS 8.3, per il prossimo mese di marzo da Apple potrebbe arrivare una sorpresa, una beta pubblica di iOS, così come è già stato lo scorso anno prima del lancio dell’ultimo sistema operativo per Mac: OS X Yosemite, questo è quanto emerge da un articolo apparso su 9to5mac. Si tratterebbe della prima volta che l’azienda fondata da Steve Jobs rilascia una beta di iOS non sono per gli sviluppatori iscritti al programma (che hanno già modo di testarne le funzionalità) ma anche per chiunque voglia installarla e provarla. La versione in questione dovrebbe essere la 8.3, probabilmente per questa release Apple vuole puntare su un congruo numero di utilizzatori in grado di segnalare eventuali problematiche e bug. Alla stregua di iOS 8.3, anche la beta di iOS 9 – che dovrebbe essere annunciato a giugno in occasione del Worldwide Developer Conference 2015 – potrebbe essere rilasciata come beta pubblica durante l’estate con il rilascio definitivo previsto per l’autunno.
In ogni caso, per iOS 8.3 e iOS 9, se saranno pedissequamente riproposte le medesime modalità di fruizione della beta pubblicata di OS X Yosemite, il download e l’installazione delle beta non sarà suggerita a tutti gli utenti e con un potenziale numero massimo di partecipanti.
Con iOS 8.3 Apple consacrerà definitivamente il suo nuovo gioiello Apple Watch, sarà infatti la release che dovrebbe essere installata nell’orologio di Microsoft che proprio nel mese di marzo dovrebbe essere commercializzato a livello globale.
Ma quali sono le novità introdotte in iOS 8.3 bug fix a parte? In primis riguardano Siri, che migliora nella pronuncia, ancora più naturale. Il video qui sotto mette a confronto le voci di Siri con iOS 8.1.1 e l’attuale beta di iOS 8.3 e ci sembra che le migliorie siano nette. Al momento non ci è dato sapere se il miglioramento della pronuncia riguarderà solo la lingua inglese oppure sarà esteso anche ad altre lingue.
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Altra novità dovrebbe riguardare CarPlay, che con iOS 8.3 garantirà, oltre alla connettività fisica, anche quella wireless grazie al Bluetooth e iCloud Photo Library che sarà quasi sicuramente rilasciato ufficialmente (attualmente in fase di beta). Novità minori riguardano un nuovo set di emoticon, supporto nativo agli account Google protetti da “Verifica in 2 Passaggi”, Apple Pay disponibile anche in Cina e distinzione, in Passbook, tra carte di credito/debito e altre tipologie di carte, che saranno disposte distintamente nelle sezioni Apple Pay e Pass.
LoopPay, l’azienda creatrice di un servizio per i pagamenti mobili, una delle maggiori concorrenti di Apple Pay, è stata ufficialmente acquisita da Samsung. Dell’accordo già se ne parlava lo scorso dicembre e ora si è ufficialmente concretizzato. LoopPay permette agli utilizzatori di pagare senza la necessità di utilizzare lettori magnetici – con banda magnetica della carta di credito da strisciare nel lettore – e macchine POS; secondo LoopPay, i suoi prodotti riescono comunque a lavorare con il 90 per cento delle architetture già esistenti nei negozi. La tecnologia potrà essere impiegata da ogni dispositivo Android, anche se LoopPay funziona anche con i dispositivi Apple, nessun riferimento invece a Windows Phone, il sistema mobile di Microsoft che pian pianino sta conquistando anche la sua fetta di mercato.
L’acquisizione aiuterà Samsung a cogliere il mercato nascente dei pagamenti mobile per dispositivi non Apple, che è attualmente diviso tra diverse aziende del settore. “Siamo entusiasti di lavorare con LoopPay, portando ai consumatori una soluzione di portafoglio mobile che non solo è sicuro e affidabile, ma anche ampiamente accettata da quasi tutti gli store mondiali” ha dichiarato David Eun, Executive Vice President di Samsung Electronics Co. Ltd. “Attraverso questo accordo possiamo significativamente accelerare i nostri sforzi orientati al commercio mobile. Il team di LoopPay ha stretto importanti relazioni con banche, reti di carte di pagamento elettronico e commercianti, che andranno a completare quelle che Samsung ha stabilito nel corso degli anni”.
Intanto è di qualche mese fa la notizia che Apple Pay ha raggiunto l’1 per cento di tutti i pagamenti digitali negli Stati Uniti d’America – gli utenti hanno usato mediamente il telefono per effettuare 1,4 pagamenti al mese ciascuno, soprattutto nei supermercati Whole Foods, da Walgreens e McDonald” – e sta ora preparandosi per espandersi anche in Europa e negli altri paesi del mondo. In Inghilterra il servizio di pagamento di Apple dovrebbe approdare entro la prima metà del 2015.
Apple avrebbe molti dipendenti impegnati in un progetto segreto di auto elettrica, la notizia arriva dal Wall Street Journal; il progetto, nome in codice “Titan”, sarebbe stato approvato da Tim Cook, attuale CEO dell’azienda di Cupertino, circa un anno fa. A capo del progetto, Steve Zadesky, un ex ingegnere Ford, al suo fianco anche Johann Jungwirth, ex capo del settore ricerca e sviluppo di Mercedes-Benz.
Ad avvalorare la tesi del WSJ, il fatto che l’azienda che produce l’iPhone lo scorso anno ha assunto diversi progettisti e ingegneri del campo automobilistico.
Sempre secondo il WSJ, non si tratterebbe di un progetto riferito ad automobili che guidano da sole, per intenderci simili alla Google Car, ma di un’auto elettrica che si interfaccia – ed è abbastanza ovvio – con tutta la galassia di dispositivi prodotti da Apple, una sorta di prototipo che serve per sperimentare nuove componenti “intelligenti” che un giorno Apple potrebbe rivendere ai grossi produttori di auto. Un nuovo modello di business che vedrebbe l’azienda fondata da Steve Jobs, buttarsi in un campo completamente nuovo, dell’automotive, che sembra delineare il futuro del settore automobilistico.
Se le notizie riportate dal WSJ dovessero essere confermate, Apple si porrebbe come serie concorrente, non ancora apertamente dichiarato, di Tesla Motors, l’azienda di Elon Musk,
che ha costruito la prima vettura sportiva elettrica dell’era moderna, la Tesla Roadster, e che l’anno scorso, secondo diversi rumors, sarebbe stata oggetto di interessa da parte di Apple per un possibile acquisto.
Apple vuole rendere i suoi negozi e attività commerciali della California completamente “green”, sfruttando fonte energetiche alternative e naturali. Proprio in quest’ottica l’azienda di Cupertino, in occasione della conferenza Goldman Sachs Technology, per voce del suo CEO, Tim Cook, ha fatto sapere di aver investito 850 milioni di dollari in una farm di energia solare costruita nella contea di Monterrey.
Il progetto da 1.300 ettari, realizzato in partnership con First Solar, basterà a sostenere tutte le attività in essere di Apple in California: negozi al dettaglio (52 in tutta la California), il nuovo campus (che dovrebbe essere completo entro il 2016), uffici esistenti e data center a Newark. Cook spiega: “Ad Apple siamo consci del cambiamento climatico che la Terra sta vivendo, è finito il tempo di parlarne, ora bisogna agire. Stiamo compiendo questo passo perché è giusto farlo, un investimento che, nel tempo, si tradurrà anche in maggiori risparmi economici per l’azienda. Ci aspettiamo di avere un risparmio molto significativo, c’è un bel divario di prezzo tra l’energia rinnovabile e quella prodotta normalmente”.
Il progetto dovrebbe garantire la produzione di 130 megawatt di energia solare, tanto per soddisfare il fabbisogno energetico mediamente di 50mila abitazioni. I gruppi ambientalisti hanno ovviamente reagito positivamente alla notizia. “Negli ultimi due anni Apple ha dimostrato grande impegno nella produzione di energie rinnovabili, il tutto lavorando con un’incredibile velocità” ha dichiarato Greenpeace in un comunicato che continua dicendo: “Apple ha ancora tanto lavoro da fare per ridurre l’impatto ambientale ma con l’urgenza che richiede la nostra crisi climatica, lo stesso dovrebbero fare anche tante altre grandi aziende”.
Progetti di questo tipo non sono nuovi ad Apple, l’azienda ha infatti diverse altre farm solari, recentemente aveva annunciato un altro progetto simile in Arizona, utile per alimentare la farm dati dell’azienda.
Negli anni precedenti, mai si era registrato un Q1 così proficuo per Apple a riguardo delle vendite del suo iPhone. La società di Cupertino ha raggiunto la sorprendente cifra di 74,5 milioni di smartphone venduti, il che la dice lunga sul successo di iPhone 6 e iPhone 6 plus. Nel medesimo periodo dello scorso anno le vendite si erano fermate a “soli“ 51 milioni di iPhone. Nel del Q1 del 2013 il dato era di 47,8 milioni. Il nuovo dato del 2015 sorprende anche gli analisti che avevano considerato 67 milioni di dispositivi venduti. Non segue invece lo stesso ritmo il venduto dell’iPad che probabilmente soffre delle diverse versioni che Apple ha immesso sul mercato: 21,4 milioni di pezzi venduti con una regressione del 7% rispetto al trimestre precedente e del 18% rispetto al Q1 2014. Guadagna invece il comparto Mac che riporta 5,5 milioni di venduto con un miglioramento deciso rispetto ai 4,8 milioni dell’anno precedente. iTunes e altri servizi hanno invece fatto incassare ad Apple 4,8 miliardi di dollari, con un guadagno del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Novità anche per l’Apple Watch, ora c’è la data ufficiale di commercializzazione, sarà venduto a partire dal mese di aprile, ad annunciato direttamente Tim Cook – CEO di Apple – in occasione della conferenza di presentazione dei profitti del primo trimestre 2015.
Apple ha rilasciato un importante aggiornamento per OS X Yosemite, si tratta delle release 10.10.2; contemporaneamente è stata resa disponibile anche la versione 8.1.3 di iOS per iPhone e iPad. L’aggiornamento per Yosemite pone rimedio alla disconnessione delle reti Wi-Fi e sistema la falla di sicurezza che affliggeva Spotlight con il caricamento di immagini remote. Novità per Time Machine che ora permette di backuppare anche i file presenti su iCloud Drive.
L’altro aggiornamento rilasciato da Cupertino riguarda iOS 8.1.3. La nuova release porta con sé diverse migliorie, in primis quella della riduzione dello spazio necessario per effettuare l’aggiornamento software. Altre novità riguarda la correzione di un bug che, ad alcuni utenti, impediva di inserire la password dell’ID Apple per Messaggi e FaceTime. Correzioni anche per Spotlight e nel sistema di riconoscimento delle gesture su iPad.
Per aggiornare Yosemite è possibile utilizzare il canale Mac App Store (sezione Aggiornamenti), mentre per iOS 8.1.3, se non sono stati abilitati gli aggiornamenti automatici, è possibile procedere con il download e l’installazione manuale dal menu Impostazioni -> Generali -> Aggiornamento Software.
In un articolo apparso sul numero di gennaio di “IEEE Computer”, Luca Caviglione del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Genova (CNR) e Wojciech Mazurczy dell’Università di Varsavia, parlano di un possibile falla di sicurezza nell’assistente vocale di Apple, Siri – solo su sistemi con jailbreak – potrebbe essere sfruttata da malintenzionati per reperire furtivamente informazioni sensibili dallo smartphone. Il metodo si basa sulla steganografia, la pratica dell’occultamento delle informazioni in file d’immagine, audio o di altro tipo, una tecnica che gli hacker stanno sempre di più impiegando per portare a termine i loro attacchi malevoli.
Mazurczy e Caviglione hanno dimostrato che questo tipo di malware per iOS potrebbe diventare difficile da rilevare, evidenziando come lo scopo di questo studio è quello odi fornire uno strumento in grado di aiutare la Comunità che si occupa della sicurezza a rilevare malware sulla piattaforma iOS. Secondo gli autori dello studio, individuare un attacco steganografico in Rete è molto difficile, “perché si utilizzano diversi protocolli di comunicazione e ogni servizio è correlato a uno o più protocolli con ciascuno di essi che potenzialmente può essere utilizzato per nascondere informazioni.”
Quando gli utenti “parlano” con Siri, la loro voce viene elaborata con il “Speex Codec” e i dati vengono trasmessi ai server di Apple, dove l’input vocale viene elaborato e l’informazione richiesta viene ritornata all’utente che ne ha fatto richiesta.
Il metodo di attacco sviluppato dai ricercatori, soprannominato iStegSiri (qui il loro documento ufficiale sulla tecnologia sviluppata), permette di creare un attacco steganografico su iPhone o iPad “agganciando” al traffico dati tra lo smartphone e i server Apple dati sensibili del telefono e dell’utilizzatore dello stesso; un malware potrebbe utilizzare questo metodo per veicolare all’esterno dello smartphone numeri di carte di credito, Apple ID, password e altre informazioni riservate.
Un attacco di iStegSiri si svolge in tre fasi. Nella prima, il messaggio segreto viene convertito in una sequenza audio basata sull’alternanza di voce e audio muto; il modello sonoro viene quindi fornito a Siri come input attraverso il microfono interno. Il destinatario del messaggio segreto aggancia il traffico dati diretto ai server di Apple ed estrae le informazioni decrittandole.
Nei loro esperimenti, Mazurczy e Caviglione sono riusciti a utilizzare questo metodo per elaborare dati a una velocità di 0,5 byte al secondo, facendo rilevare che con questa velocità ci vorrebbero circa 2 minuti per inviare un numero di carta di credito di 16 cifre.
L’attacco di iStegSiri può essere efficace perché non richiede l’installazione di componenti software aggiuntivi e non ha bisogno di alterazione del dispositivo. D’altra parte, funziona solo su dispositivi jailbroken e gli hacker in qualche modo devono essere in grado di intercettare il traffico dati di Siri modificato.
I ricercatori non hanno divulgato le specifiche di iStegSiri e sottolineano che il modo migliore per contrastare questo tipo di problema è agire lato server, analizzando dettagliatamente i modelli audio e cercando di filtrare tutti quei modelli che si discostano troppo dai comportamenti linguistici tipici, quindi potenzialmente affetti da attacchi steganografici.
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