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Potremmo un giorno assumere la protezione solare con una pillola?

Un composto chiamato gadusol protegge gli animali dai raggi UV del sole, e così c’è chi azzarda che un giorno anche gli esseri umani potrebbero consumare la sostanza e creare una sorta di protezione solare naturale, senza necessità di utilizzare creme particolari per proteggere la pelle.

Vi siete infatti mai chiesti perché rettili, anfibi e uccelli che trascorrono la loro intera vita esponendosi al sole non rischiano una brutta scottatura? Il motivo è da ricercarsi proprio in questa sostanza naturale che viene prodotta dal loro organismo e che si espelle tramite la pelle.

Taifo Mahmud, professore nell’OSU College of Pharmacy in Oregon, nonché autore principale della ricerca, spiega che fino ad oggi si pensava che solo i batteri e altri minuscoli organismi potessero produrre gadusol, e che altri animali dovevano mangiarlo per sperimentare i suoi benefici, una nuova ricerca, invece, dimostra che molti animali possiedono un’abilità innata per produrre la sostanza, facendo sperare agli scienziati la possibilità che un giorno potremmo produrre la sostanza e assumerla così come avviene per qualunque altro integratore alimentare.  Nello studio, i ricercatori hanno anche trovano un modo per produrre naturalmente il gadusol in grandi quantità.

Lampade UVA, studio conferma che sono cangerogene

Un recente studio portato a termine da specialisti dell’Organizzazione mondiale delle Sanità (OMS), e pubblicato sul maagazine scientifico Lancet, classifica i raggi UVA (lampade e lettini abbronzanti) come elementi cangerogeni al pari di fumo, arsenico etc. Il rischio di contrarre il cancro aumenterebbe addirittura fino al 75% per chi si sottopone a lampade abbronzanti prima dei 30 anni. L’uso eccessivo, quindi, sarebbe da sconsigliare, soprattutto fra i giovani. Per chi proprio non potesse fare a meno della tintarella artificiale,  i ricercatori hanno posto un limite di dieci docce solari l’anno.