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Reti 5G. Ricercatori riescono a trasmettere dati a una velocità di un terabit al secondo

Negli ultimi anni le reti mobili si sono evolute moltissimo, soprattuto per quanto riguarda la velocità di trasmissione dati. In questi mesi la gran parte delle aziende del settore si sta prodigando per estendere la rete 4G LTE quanto più possibile anche se, in laboratorio, c’è già chi studia a ulteriori sviluppi delle tecnologia. L’anno scorso, i ricercatori Samsung aveva annunciato di aver compiuto progressi significativi nelle future reti 5G, registrando una velocità di trasmissione dati fino a 7.5Gbps da fermi, e fino a 1.2Gbps in movimento a 177 km/h.

Ma recentemente i ricercatori del 5G Innovation Centre dell’Università del Surrey (5GIC), una delle struttura indipendenti più importante al mondo nell’ambito della ricerca e della sperimentazione di tecnologie 5G, sono riusciti a fare molto meglio, raggiungendo l’incredibile velocità di connessione – un record fino ad oggi – di 1Tbps (un terabit al secondo), bene 60mila volte più veloce rispetto gli attuali standard delle reti 4G LTE, la stessa capacità della fibra ottica, ma in modalità wireless.

Sebbene la tecnologia sia stata sperimentata in laboratorio, entro il 2018 i ricercatori sperano di poter presentare ufficialmente la tecnologia alle aziende interessate che entro il 2020 dovrebbero poterla utilizzare nelle loro infrastrutture.

Rahim Tafazolli, direttore del 5GIC, spiega che a beneficiare del 5G non saranno solo gli smartphone, ma sarà una tecnologia che permeerà la nostra vita quotidiana e che sarà utilizzata in diversi ambiti: automobili, appartamenti intelligenti, robot, il 5G sarà al centro del sempre più chiacchierato “Internet delle cose”.
Tafazolli spiega: “È importante che il 5G mostri una latenza prossima allo zero, senza più attese per l’utente prima di fruire dei contenuti. Il mio timore è che ci si concentri troppo sulla velocità facendo perdere di vista l’aspetto della qualità, che per l’utente è la cosa veramente importante. Puntare a ridurre a un secondo invece di due il tempo di download di un film non ha senso”. Fonte e approfondimenti